Abbiamo quasi sempre un cellulare, o qualcosa di simile, in mano. Da lì accediamo a universi paralleli. Guardiamo film, magari seguendo un suggerimento che riceviamo, senza chiedere, sulla piattaforma; visitiamo un museo in un tour 3d stando seduti alla scrivania; sfogliamo album di foto chiedendoci chi le abbia scattate; concediamo autorizzazioni per l’utilizzo dei nostri dati, perché tutto quello che facciamo virtualmente lascia un segno: insomma agiamo, creiamo, viviamo digitalmente. Pare che persino la nostra conformazione fisica, se rimarremmo sempre così chini sui nostri device, con l’andare delle generazioni subirà una modificazione nella forma delle mani e nella postura del collo!
La “vita digitale” è una dimensione dell’esistenza che non può essere trascurata e che, anzi, è l’ambito di ricerca di moltissimi ingegneri dell’informazione al lavoro per ottimizzare algoritmi, gestire dati, affinare processi. Sempre più performante, sempre più veloce, l’esperienza digitale diventa il luogo di possibilità inedite.
Ma cosa significa davvero? Cosa fanno operativamente coloro che lavorano in queste dimensioni? Si riproducono nella vita digitale gli stessi bias della vita fisica? Come insegniamo alle macchine a usare il linguaggio?
Guarda la playlist e scoprilo dalle parole dei ricercatori del DEI:
Gli algoritmi possono essere sessisti? Gli algoritmi possono essere sessisti?
Decodifichiamo i bit
Quando scatti una foto lasci tracce di te
Come funzionano le tecnologie immersive
Come ti suggeriscono automaticamente un film, una serie tv, o una canzone?
I big data
Cosa sono davvero i big data?
Quanto è smart il tuo smartphone?
Il computer sa parlare?
Lo sapevi che arriverà il 6G?
Cos’è il GPS?
Quanto è sicuro il GPS?
Si può imbrogliare sulla propria posizione in tempo reale?