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Il team WHi ottiene il secondo posto al Cybathlon Challenges 2024

Francesco Bettella, Tommaso Cortecchia, Paolo Forin, Alessio Palatella, Piero Simonetto, Edoardo Trombin, Emanuele Menegatti, Stefano Tortora, and Luca Tonin sono i membri del WHI Team che ha partecipato, venerdì 2 febbraio 2024, al Brain-Computer Interface Race discipline of the Cybathlon Challenges 2024 (https://cybathlon.ethz.ch/en/events/challenges/challenges-2024). La grande prestazione del nostro team, e in particolare del nostro pilota Francesco, ci ha permesso di raggiungere il secondo posto a pochi secondi dal vincitore.

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Alessandro Buratto vince il “Best Presentation Award”

Alessandro Buratto (dottorando presso il DEI e supervisore prof. Leonardo Badia) ha ricevuto il “Best Presentation Award” per l’argomento “Networks and IT” alla IEEE International Conference on Communication, Networks, and Satellite (ComNetSat), svoltasi il 23 e 24 novembre 2023, a Malang Indonesia, per l’articolo “Machine Learning Misclassification Within Status Update Optimization” (autori: Alessandro Buratto, Begüm Yivli, Leonardo Badia).

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DEI3: Quando l’ingegneria è… Arte e Storia

Se si dovesse mettere un hashtag ai contenuti della ricerca ingegneristica, e in modo particolare dell’ingegneria dell’informazione, non si penserebbe come prima cosa ad #arte, #cultura, #storia e simili… e si sbaglierebbe di grosso. La cultura ingegneristica, infatti, affonda le sue radici nella Storia con la S maiuscola e l’oggetto dello studio dell’ingegneria dell’informazione trova applicazioni innovative, e fondamentali, anche in ambito umanistico, artistico, musicale ecc. Lo sapevate, per esempio, che Calvino, nella sua lezione americana sulla leggerezza, citava i bit ed era enormemente affascinato dalla loro “inconsistenza”? Scriveva: “Le macchine di ferro ci sono sempre, ma obbediscono ai bits senza peso”. Oppure: vi siete mai domandati in che modo la tecnologia possa influenzare la politica e gli eventi storici? Come l’intelligenza artificiale possa contribuire alla salvaguardia del patrimonio artistico, culturale, musicale? O addirittura, come ben sappiamo, generare arte, letteratura e altro? “La Natura non fa salti” scriveva Galileo, e in questo senso anche la produzione intellettuale in ambito scientifico-tecnologico è fortemente interconnessa con i fatti della Storia e della cultura e a sua volta li influenza. Ecco la playlist di contenuti: Dalla Leggerezza di Calvino Il transistor ci ha cambiato la vita Sulla luna con il microchip Dall’intuizione di un trend al boom dell’elettronica Piccolo è bello: la legge di Moore L’automazione industriale negli ultimi 30 anni Dalla medicina dell’Ottocento alle neuroimmagini Quanto è lungo un metro? Unità di lunghezza nella Storia Cosa sono gli standard musicali? Storia della registrazione sonora Da quando si registra la voce? Il restauro delle installazioni artistiche analogiche Intelligenza artificiale generativa: quando il computer diventa un artista Intelligenza artificiale: cos’è e da dove viene

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Il DEI di nuovo sulla strada… di Cybathlon

Cybathlon è la prima competizione di neurorobotica dove team e piloti da tutto il mondo si sfidano con tecnologie all’avanguardia legate al mondo della disabilità e comprende otto diverse discipline che riflettono compiti comuni della vita di tutti i giorni. L’Università di Padova ha già partecipato, vincendo nel 2020, e di nuovo parteciperà quest’anno, nel 2024, nella sezione “Brain-Computer Interface Race” che rappresenta la disciplina più futuristica tra quelle presenti. Consiste nell’utilizzo di sistemi di Brain-Computer Interface (BCI) per il controllo di dispositivi robotici, per esempio carrozzine o braccia robotiche, in un ambiente virtuale. Nel caso di specie Francesco Bettella, dottorando del DEI e campione paralimpico di nuoto, pilota virtualmente una carrozzina attraverso la tecnologia BCI, appunto. Questa tecnologia permette di decodificare intenzioni specifiche dell’utente tramite le sue onde cerebrali: il pilota deve solo pensare un determinato compito mentale e, tramite la BCI, questo verrà tradotto in un comando per il dispositivo robotico. La BCI tecnicamente non “legge” i pensieri dell’utilizzatore, ma riesce a riconoscere quando, tramite un’immaginazione specifica, vengono attivate certe zone cerebrali e non altre. Si utilizza, infatti, una cuffia con elettrodi che registra l’attività elettrica generata da diverse aree della corteccia cerebrale e, sapendo che immaginare di muovere una parte del proprio corpo comporta l’attivazione di un’area specifica della corteccia cerebrale diversa a seconda della parte del corpo immaginata, è possibile costruire un decodificatore che permette di sapere quando una persona sta pensando di muovere, per esempio, la propria mano sinistra o la destra. Ogni volta che l’utilizzatore immaginerà uno dei compiti mentali prestabiliti, il decodificatore dirà al sistema: “La persona sta probabilmente pensando di muovere la propria mano destra o la sinistra”. In questo modo è poi possibile associare ai diversi compiti mentali altrettanti comandi per il dispositivo robotico: per esempio, è possibile fare in modo che l’immaginazione della mano destra corrisponda a un comando per far girare a destra una sedia a rotelle o viceversa nel caso di immaginazione della mano sinistra. “È così che posso controllare la direzione della sedia a rotelle durante la Brain-Computer Interface Race” spiega Bettella.   Il sistema tecnologico prevede anche un feedback visivo per il pilota: osservando la rappresentazione grafica del risultato della decodifica delle onde cerebrali fatto dal sistema BMI, l’utente può capire come le proprie onde cerebrali vengono decodificate e in caso adattarsi al decodificatore. Abbiamo quindi, da una parte un sistema di intelligenza artificiale che viene creato appositamente e aggiornato sulle base dei segnali cerebrali generati dalla persona, dall’altra l’intelligenza umana che è in grado di adeguarsi al sistema. Infine c’è il vero e proprio dispositivo robotico che il fruitore utilizza per muoversi (braccia per la manipolazione, sedie a rotelle, esoscheletri per la mobilità o idealmente anche un’automobile) che a sua volta può apprendere e adattarsi ai segnali cerebrali della persona. “Nello IASLab del DEI” spiega Luca Tonin, ricercatore, “studiamo proprio come realizzare questi dispositivi e ottimizzare le intelligenze artificiali che li comandano di modo da permettere, in un futuro, a chi mai avrebbe immaginato di potersi spostare autonomamente di farlo grazie alla propria sola volontà”. Per rendere questa tecnologia di uso comune ci sono però delle sfide da affrontare. Innanzitutto la robustezza del sistema. “La BCI deve funzionare in ogni condizione e, a questo riguardo, Cybathlon rappresenta una perfetta opportunità per testare la tecnologia al di fuori del laboratorio” aggiunge il ricercatore. Una seconda sfida riguarda riuscire a integrare al meglio la parte umana, il pilota, e la parte artificiale, la BCI, in modo che diventino un sistema unico. “La nostra squadra, il WHi team” chiosa “basa la sua ricerca sull’ipotesi che solo tramite l’apprendimento reciproco di essere umano e componente artificiale si possa raggiungere questo obiettivo”.  

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Vittoria a Cannes per Audio Innova, spin-off nata all’interno del CSC

Le installazioni artistiche interattive fanno uso di moltissima tecnologia come ad esempio sensoreo strumenti di calcolo. Le opere artistiche non sono eterne: una volta che le tecnologie diventano obsolete e qualcosa che si può vedere in un festival artistico oggi non lo può essere più a distanza di pochi mesi. Proprio lavorando su questo, Audio Innova srl, spin-off del Centro di Sonologia Computazionale del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Padova, fondata e diretta dal professor Sergio Canazza, ha vinto il “Neurons Awards Creativity AI Trophy” del World Artificial Intelligence Cannes Festival (WAICF), il maggiore evento sull’Intelligenza Artificiale a livello mondiale. La giornata conclusiva, tenutasi al Palais des Festivals et des Congrés di Cannes in Francia giovedì 8 febbraio e decreterà quella che gli organizzatori definiscono “la prossima superstar dell’intelligenza artificiale”.«La proposta di Audio Innova consiste in una “riattivazione” delle opere d’arte nel metaverso. Quest’anno siamo di nuovo tra i due finalisti del Neurons Awards Creativity AI Trophy con il progetto“Now and then (and tomorrow): preserving, reactivating and sharing interactive multimediaartistic installation creativity by means of AI and Metaverse(s)”, in cui si utilizza l’IA all’interno diMetaversi in comunicazione tra loro per riattivare installazioni artistiche interattive, una forma d’arteche rappresenta un’importante espressione negli ultimi 70 anni e che fa uso di molta tecnologia comesensori o strumenti di calcolo – aveva detto il professor Sergio Canazza pochi giorni prima della vittoria a Cannes.Proprio a causa della rapidissima obsolescenza della tecnologia di cui fa uso, un’installazione artisticainterattiva è afflitta da una aspettativa di vita cortissima, spesso limitata al festival artistico per cui èstata pensata l’opera. Audio Innova riesce a conservare queste opere a scopo di studio e a restituirle al pubblico. Dove? Nel mondo reale oppure in un apposito metaverso, M-Instance, un sistema in grado di prendere dati (audio, video, metadati) dal mondo reale (Universo), elaborarli e combinarli con dati generati internamente per creare ambienti virtuali (Metaversi) in cui gli utenti possono interagire – continua Canazza –. Gli algoritmi di AI utilizzati consentono di eseguire automaticamente molte attività, risparmiando molti mesi-persona e risorse nei data center (alimentazione elettrica, spazio di archiviazione), rendendo il processo molto più sostenibile. La riattivazione innovativa delle opere d’arte nel metaverso permette poi una loro accessibilità inclusiva, anche persone con disabilità possono accedervi facilmente, godendo di un’esperienza naturale e gratificante. È difficile riconfermarsi vincitori, ma già essere tra i due finalisti è una grande soddisfazione. Audio Innova ha già vinto la finale del trofeo nel 2023 con un progetto “Yesterday sounds tomorrow” in cui la IA veniva utilizzata per la digitalizzazione e il restauro dei vecchi documenti sonoro quali dischi a 78 giri, dischi in vinile e soprattutto nastri magnetici – conclude Sergio Canazza –. Questi ultimi erano il supporto audio utilizzato sin dagli anni ‘50 del Novecento per registrare tutti i “master” in campo jazz, classica, pop/rock. La World Artificial Intelligence Cannes Festival (WAICF) è l’evento dedicato all’IntelligenzaArtificiale numero uno al mondo per i centri di ricerca, le imprese e la società. Ha come obiettivoindividuare il luogo in cui nascerà la prossima generazione di artefici del cambiamento legatiall’intelligenza artificiale e scoprire il prossimo unicorno dell’intelligenza artificiale prima dichiunque altro.

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