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Presente e futuro delle tecnologie solari a Bressanone 

Il 13 febbraio scorso, presso la sede dell’Università di Padova a Bressanone (BZ), si è tenuta la conferenza “Presente e futuro delle Tecnologie solari”, rivolta a professionisti, ricercatori e studenti. Attraverso i contributi di relatori dell’Università di Padova, dell’Università di Palermo, dell’Enea, del CNR, dell’Eurac Research e dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), i partecipanti hanno potuto approfondire gli aspetti tecnici relativi alle tecnologie all’avanguardia del fotovoltaico e del solare termico. Inoltre, l’evento ha offerto un momento di dialogo e di networking per discutere le potenzialità delle energie rinnovabili per la transizione energetica del nostro Paese. «Un’occasione unica per esplorare le nuove frontiere del solare, settore cardine della transizione verso un’economia sostenibile – ha riferito Matteo Meneghini, professore ordinario di Elettronica presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DEI) dell’Università di Padova, organizzatore dell’evento -. Con la crescente necessità di soluzioni energetiche pulite, i temi trattati sono rilevanti sia per gli addetti ai lavori sia per il pubblico generale, interessato a comprendere l’evoluzione delle tecnologie alimentate da energie rinnovabili». La conferenza, organizzata nel contesto del progetto PNRR NEST, ha avuto luogo durante la International Winter School “Materials and technologies for solar energy: photovoltaics and thermal solar” tenutasi dal 10 al 14 febbraio a Bressanone, nel corso della quale studenti e ricercatori, selezionati dal comitato scientifico, hanno presentato la propria attività di ricerca. Tra questi, Irene Motta del Dipartimento di Scienze Chimiche (DiSC) dell’Università di Padova, ha ricevuto il premio Best Presentation Award.     Approfondimenti: Programma dell’evento Fondazione NEST IMG_5109 IMG_3532 IMG_5043 IMG_4120 IMG_3680 IMG_3787 IMG_4584 IMG_3499

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GREENEDGE, Progetto Marie Curie Action premiato come “storia di successo” dalla UE

L’energia richiesta dall’Intelligenza Artificiale sta aumentando in modo esponenziale, generando una grande preoccupazione per la sua sostenibilità ambientale. Ciò rende impellente la creazione di algoritmi più efficienti, hardware dal consumo più basso, uso prioritario di energie rinnovabili: il progetto GREENEDGE apporta un valido contributo alla risoluzione di queste tematiche. GREENEDGE è un progetto MSCA (Marie Skłodowska-Curie Action) International Training Network coordinato dall’Università di Padova e finanziato dalla UE nell’ambito del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020. Recentemente, GREENEDGE è stato premiato come “storia di successo” dalla Commissione Europea: un importante traguardo, riconosciuto sia per l’azione di efficientamento energetico di tecnologie ICT, sia per la formazione di giovani scienziati esperti in tecnologie informatiche sostenibili. In pratica, un perfetto esempio dello slogan del programma MSCA: “Developing talents, advancing research”. Il coordinatore di questo progetto, Michele Rossi, professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DEI) dell’Università di Padova, afferma: «Il progetto è nato dalla collaborazione decennale con rinomati centri di ricerca, come il CTTC di Barcellona, l’Università Cattolica di Lovanio (KU Leuven), l’Università di OULU e l’Imperial College di Londra. Oltre all’avanzamento tecnologico e alla formazione di giovani professionisti, il progetto si propone di lasciare un’impronta positiva sull’ambiente». «Nelle reti future, dove la comunicazione convivrà sempre più con il calcolo e l’elaborazione delle informazioni – continua Rossi − è prioritario studiare soluzioni a basso consumo energetico per abbattere la crescente impronta di carbonio». Ecco spiegato il termine “Green” che compare nel nome del progetto. Il termine “Edge,” riferito alla rete, rappresenta l’infrastruttura di comunicazione e di calcolo che connette dispositivi mobili (quali cellulari) o in posizioni remote e poco accessibili (quali sensori in una smart city) con la rete Internet. Il compito dell’edge è processare le informazioni direttamente alla fonte, il più vicino possibile al punto in cui vengono prodotte. «Ci proponiamo di minimizzare l’energia che consuma l’edge – afferma Rossi – cercando di ridurre i consumi energetici correlati alla trasmissione e all’elaborazione delle informazioni dei dispositivi che lo popolano. Questi obiettivi sono raggiungibili tramite nuovi algoritmi, l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, fino all’utilizzo di tecnologie e materiali innovativi. Per esempio, in un prossimo futuro, si prospetta la creazione di reti di sensori stampati con materiale organico e dunque biodegradabili, che possano essere installati su diverse superfici, quali vetri, muri ecc., ottenendo reti di sensori a impatto zero». Per raggiungere gli obiettivi del progetto GREENEDGE, sono stati individuati quindici giovani studenti e studentesse, a cui sono stati assegnati dei progetti individuali, con il focus condiviso di limitare il consumo energetico di algoritmi e di apparati per la comunicazione e il calcolo all’edge della rete. Questi giovani ricercatori hanno intrapreso un percorso di studi di prim’ordine, sfociato nella scrittura di una tesi di dottorato. Una intensa fase di training ha contemplato sei scuole organizzate in Belgio (Lovanio), Italia (Bressanone), Spagna (Barcellona), Francia (Parigi), Finlandia (Oulu) e Regno Unito (Londra), affrontando workshop e sessioni di formazione di stampo tecnico-scientifico e discipline trasversali, tra cui marketing e gestione di progetti, pensiero creativo, ricerca e innovazione responsabili, accesso aperto, integrità scientifica, innovazione di genere. In particolare, nella scuola estiva di Bressanone (organizzata fin dal 1952 dall’Università di Padova, di cui il prof. Rossi è stato direttore per otto anni), la sessione del 2022 è stata sviluppata proprio intorno al progetto GREENEDGE, tramite corsi monografici dedicati. «Al di là dell’aspetto tecnico e scientifico, abbiamo posto particolare attenzione all’educazione dei nostri studenti riguardo a molte tematiche trasversali e a alla comunicazione delle nostre iniziative e dei risultati ottenuti − afferma Rossi − per questo abbiamo accompagnato i nostri studenti e le studentesse in un percorso di crescita personale, offrendo loro una formazione dedicata con esperti di spicco in ambito internazionale». Per esempio, i ricercatori assunti dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova hanno completato la loro attività di studio tramite visite presso il Toshiba Research Europe Limited di Bristol (UK), l’Imperial College di Londra (UK) e l’Università di Saint Louis (USA). https://www.youtube.com/watch?v=RWet95hI4Y0   Nell’evento finale del progetto, tenutosi lo scorso settembre a Bol (Croazia), i ricercatori di GREENEDGE hanno presentato il loro lavoro in due sessioni poster, accogliendo la partecipazione di tutti gli iscritti all’evento IEEE SOftCOM che li ospitava. Successivamente, nel “Symposium on Green Networking and Computing”, sono stati presentati i lavori svolti dai vincitori del concorso che i ricercatori di GREENEDGE hanno preparato per studenti di laurea e dottorato di altre istituzioni e programmi. Nel video finale dell’evento, traspare la passione e l’entusiasmo degli studenti e delle studentesse partecipanti al progetto e la loro gratitudine per l’esperienza vissuta, arricchente sia sul piano scientifico che su quello personale. «Un progetto impegnativo da gestire – continua Rossi – perché ha coinvolto studenti e studentesse diversi per cultura e formazione, partner accademici e dell’industria di tutta Europa, ma anche un’esperienza meravigliosa, che ci ha dato grande soddisfazione. Non ultimo – conclude Rossi – il riconoscimento da parte della Commissione Europea come “storia di successo”».       Approfondimenti: Sito del progetto: https://greenedge-itn.eu/ GreenEdge su LinkedIn.   GreenEdge su YouTube. “Soluzioni ITC sostenibili per il nostro mondo connesso”, articolo sul sito ufficiale dell’Unione Europea, sezione “Tutte le storie di successo”. Il progetto su CORDIS, il sito del servizio Comunitario di Informazione in materia di Ricerca e Sviluppo. GreenEdge è un MSCA (Marie Skłodowska-Curie Action) International Training Network Alcuni articoli sulla stampa generalista online: OpenAI CEO Altman says at Davos future AI depends on energy breakthrough. 16.01.2024 Nei prossimi anni l’AI potrebbe consumare tanta energia quanto un’intera Nazione, Geopop, 11.03.2024 Il consumo energetico dell’AI è fuori controllo. Reece Rogers, Wired, 22.07.2024

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Brainteaser. Un progetto europeo per portare l’AI in aiuto ai pazienti affetti da malattie neurodegenerative

Come può l’intelligenza artificiale aiutare a migliorare la cura delle malattie neurodegenerative? In medicina i modelli di machine learning funzionano con successo se il contesto è ben definito. Nell’imaging medicale (radiografie o simili), grazie al lavoro complesso svolto fino ad oggi, l’AI è in grado di analizzare l’immagine e comunicare, per esempio, la presenza o meno di un tumore, offrendo al medico informazioni precise per effettuare una diagnosi. La Radiologia, rispetto ad altri campi della Medicina, è infatti in una posizione favorevole per adottare gli algoritmi e le infrastrutture di AI. Invece, se consideriamo di utilizzare l’AI in ambito clinico per predire la progressione della malattia e migliorarne la cura, il discorso si fa complesso. Ma c’è chi ci sta lavorando, anche qui al DEI, nell’ambito del progetto Brainteaser.  «Eravamo agli inizi del 2020, in pieno Covid quando tutti erano chiusi in casa. – ci racconta la Prof.ssa Barbara Di Camillo, ordinario di informatica presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università degli Studi di Padova e manager scientifico di Brainteaser – Ricordo che registravo le lezioni per gli studenti del mio corso in salotto, intorno alle cinque del mattino, quando tutta la famiglia dormiva. In quello stesso periodo uscì una call in cui si richiedevano progetti europei che affrontassero temi clinici utilizzando l’AI, per esplorare l’uso dell’intelligenza artificiale in ambito clinico».  Dopo un anno, nel febbraio del 2021, prende avvio il progetto Brainteaser, il cui obiettivo è di integrare dati sociali, ambientali e sulla salute umana per sviluppare modelli di stratificazione dei pazienti e di progressione della malattia, per soddisfare le esigenze della medicina personalizzata.  In pratica, si tratta di portare i vantaggi dell’intelligenza artificiale direttamente ai pazienti, per gestire al meglio il decorso della loro patologia.  Le malattie prese in esame nel progetto sono la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e la sclerosi multipla (SM), due patologie neurodegenerative complesse con quadro clinico, evoluzione, prognosi e terapie molto differenti. Tuttavia, queste malattie si accomunano perché colpiscono il sistema nervoso, sono croniche, progressive e modificano significativamente la qualità della vita dei pazienti e dei loro famigliari. Al progetto Brainteaser viene destinato un budget che sfiora i 6 milioni di euro, con finanziamenti dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea per una durata di quattro anni, con la partecipazione di 11 partner europei coordinati dall’Universidad Politécnica de Madrid (UPM) e il coinvolgimento di 300 pazienti individuati in quattro centri clinici situati in Italia, Spagna e Portogallo. «L’approccio “Open Science”, richiesto dalla call, ci ha portato a seguire un iter burocratico abbastanza complesso per permetterci di costruire i tool e le app in collaborazione con i clinici e le associazioni dei pazienti, ma anche con altri operatori, come i fisioterapisti, per capire di che cosa avessero bisogno – continua la Di Camillo. E aggiunge – Abbiamo specificato che il dato non sarebbe stato venduto, né che ci sarebbe stato un successivo utilizzo commerciale. Il dato sarebbe stato messo a disposizione per creare dei modelli di Intelligenza Artificiale per predire il rischio di progressione nei pazienti con SLA e SM».    L’Università di Padova, responsabile tecnico di Brainteaser, sta guidando lo sviluppo di questi modelli di Intelligenza Artificiale, in collaborazione con altri partner. «Per quanto riguarda l’AI, una parte viene sviluppata da noi a Padova, una dal gruppo di Torino, una da quello di Lisbona e una parte dal gruppo di Pavia – specifica la Di Camillo. E continua – Con l’AI abbiamo elaborato tutti i dati raccolti durante il progetto e i dati retrospettivi che avevano i clinici, per impostare i modelli predittivi che indicassero la progressione della malattia e la stratificazione dei pazienti in gruppi diversi in base alla velocità di progressione».  Grazie a uno smartwatch e a uno smartphone consegnati a ogni paziente del progetto, viene messa a disposizione un’app che offre anche contenuti educativi e servizi personalizzati, come strumenti per promuovere l’autogestione della malattia. I pazienti possono condividere informazioni utilizzando l’app che, allo stesso tempo, monitora costantemente la loro attività/mobilità e i parametri vitali. Attraverso l’uso dell’AI, quindi, non solo vengono generate delle predizioni ma anche una visualizzazione chiara e comprensibile dei dati. Queste informazioni vengono trasmesse al clinico che, vedendo le predizioni del modello e i dati del paziente, può decidere se anticipare (mai posticipare) la visita periodica del paziente. Oltre ai dati clinici, vengono acquisiti i dati delle app progettate e sviluppate per i pazienti con sclerosi laterale amiotrofica e sclerosi multipla. Vengono inoltre raccolti anche i dati di un sensore della qualità dell’aria indossato dai pazienti: la qualità dell’aria è un dato che incide sulla malattia ma non risulta essere una variabile dei modelli predittivi. «Quello che ci interessa nello sviluppo dell’AI – sottolinea la Prof.ssa Di Camillo – è la capacità degli algoritmi di generalizzare su nuovi dati. Se consideriamo come predire la progressione della malattia, sappiamo che ci sono tantissime variabili che non è possibile o facile raccogliere. Per esempio, non consideriamo il contesto familiare, anche se un paziente solo o che è stato lasciato dal coniuge dopo la diagnosi funesta, molto probabilmente vede peggiorato il decorso della sua malattia. Un modello di predizione, comunque, deve funzionare su tutti i pazienti, in modo da dare al clinico un’indicazione accurata sulla possibile progressione della malattia». Brainteaser si chiuderà il prossimo giugno e quindi, in questo periodo, i partner stanno parlando dell’exploitation plan e dell’incontro che si terrà a Bruxelles su questo argomento.  «Utilizzare l’AI in clinica non è semplice: in un contesto di ricerca è possibile, ma in un contesto reale è necessario certificare tutti i software come dispositivi medici: strumenti clinici, sistemi di monitoraggio e app per i pazienti sono relativamente facili da certificare. Tuttavia, per l’AI usata in un contesto predittivo, la questione diventa molto più complessa, soprattutto alla luce del recente “AI act”, pubblicato lo scorso maggio, che aggiunge, giustamente, ulteriori vincoli e requisiti ». – conclude la prof.ssa Di Camillo. Con Brainteaser, ricercatori, clinici e pazienti hanno svolto un lavoro enorme per portare l’intelligenza artificiale nella pratica clinica, con…

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[ING.Tonic] – Conclusa con successo la rassegna degli aperitivi scientifici 2024

Dopo i primi 4 incontri “fuori sede” della rassegna [ING.Tonic], organizzata dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, è stato creato un momento riepilogativo nella sala conferenze del Musme per riassumerli tutti, 4 in 1! E così, il 17 dicembre alle ore 18:30, presso il Palazzo della Salute in via San Francesco 90 a Padova, si è svolto l’appuntamento conclusivo, che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone.Sono stati riassunti gli argomenti dei quattro appuntamenti del 2024: metaverso, intelligenza artificiale, robotica… e alla fine, non è mancato l’aperitivo (eccellente, a sentire i commenti dei partecipanti). Ma vediamo un po’ più nel dettaglio la rassegna.I quattro appuntamenti [ING.Tonic] si sono tenuti in diversi locali di Padova, sorseggiando un aperitivo offerto nel bicchiere realizzato per l’occasione (per chi si era iscritto online) e chiacchierando in compagnia di docenti e ricercatori del DEI su argomenti scientifici di attualità: intelligenza artificiale, robotica, metaverso, elettrone e tecnologie del futuro. Gli incontri “fuori sede” sono iniziati il 30 maggio, all’Aperture Cocktail Bar, con la chiacchierata scientifica “Eravamo 4 robot al bar… che volevano cambiare il mondo”, con Angelo Cenedese e Giulia Michieletto.Per introdurre l’argomento, ci è venuto in aiuto un proverbio del Burkina Faso: “se le formiche si mettono d’accordo, possono spostare un elefante”. E dunque, che cosa succede se a mettersi d’accordo sono i robot? Abbiamo così appreso che le azioni coordinate e i comportamenti collettivi dei robot sono in grado di cambiare il mondo. Il 6 giugno ci siamo ritrovati al Campo dei Girasoli, un luogo decisamente estivo, immerso nel verde, per ascoltare Luca Tonin e Francesco Bettella.Durante l’incontro “Cogito ergo robot. Assaggi di neurorobotica”, siamo rimasti affascinati dallo scoprire che è possibile guidare un robot col pensiero e che la brain-machine interface è una realtà che migliorerà la vita di molte persone. Il 10 ottobre eravamo all’Aperture Cocktail Bar, in compagnia di Federica Battisti e Sara Baldoni per il talk “Incontri ravvicinati del 4° tipo. Appuntamento nel Metaverso”.Di fronte alla simulazione di una caccia al tesoro e un gioco di costruzioni, ci siamo meravigliati della tecnologia del Metaverso, che estende la realtà fisica nella realtà virtuale. E siamo solamente all’inizio: le nuove tecnologie immersive rivoluzioneranno le interazioni umane e le comunicazioni nel prossimo futuro! Il 30 ottobre, abbiamo chiuso la rassegna all’Amsterdam – Eat Drink & Show, un locale molto ampio e incredibilmente pieno di partecipanti, per assistere al talk di Matteo Meneghini e Gaudenzio Meneghesso, su “Le 12 fatiche dell’elettrone: dal gatto di Schrödinger all’AI”.Abbiamo percorso la gloriosa storia dell’elettrone (che fa muovere i treni ed è alla base dei sistemi di intelligenza artificiale), la trasformazione sociale che ha prodotto, il cambiamento del mondo ad opera della fisica quantistica e l’impatto sociale ed economico a livello mondiale delle nuove tecnologie.Argomenti complessi, spiegati in modo accattivante e divertente in un ambiente informale e rilassato, che hanno acceso la curiosità e l’entusiasmo dei presenti. Le risposte degli esperti alle domande del pubblico hanno sicuramente permesso a studenti, curiosi e avventori dei vari bar, di saperne di più su intelligenza artificiale, robotica, metaverso e tecnologie del futuro, per scoprire che, in fondo, l’ingegneria non è poi così lontana dalla nostra vita di tutti i giorni.

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Nicola Ferro vince il prestigioso premio internazionale Tony Kent Strix Memorial Award

Nicola Ferro, professore ordinario in Sistemi di Elaborazione delle Informazioni al DEI, ha ottenuto il prestigioso premio internazionale Tony Kent Strix Memorial Award per il 2024, che viene assegnato ai principali scienziati mondiali che si occupano di Reperimento dell’Informazione (Information Retrieval – IR). La motivazione è la seguente: “Il premio riconosce il suo distinto curriculum di ricerca e il suo contributo costante e complessivo nel campo dell’Information Retrieval (IR)”. Come riportato nel sito del premio: «All’inizio della sua carriera, Nicola Ferro ha fornito contributi innovativi sui modelli di riferimento per le biblioteche digitali, sulle annotazioni dei dati e sulla progettazione di sistemi per le biblioteche digitali. Il suo lavoro in questo settore è stato molto influente. È noto soprattutto per i suoi straordinari contributi alla valutazione dei sistemi di reperimento delle informazioni. È tra i massimi esperti mondiali del settore. Grazie al lavoro instancabile di Nicola, alle sue capacità umane e alla sua visione scientifica, la campagna di valutazione internazionale CLEF (Conference and Labs of the Evaluation Forum) unisce un’ampia gamma di attività, dal tradizionale reperimento di documenti alla classificazione di immagini ambientali e all’integrazione di dati medici. Il CLEF è stato, e continua ad essere, determinante nel sostenere e far avanzare ii programmi di ricerca di innumerevoli ricercatori –  e, si legge ancora nel sito –  Sono onorato di ricevere questo prestigioso premio e ringrazio la giuria di Strix per un riconoscimento così importante. Questo risultato non sarebbe stato possibile senza i mentori che ho incontrato nel corso della mia carriera e senza la collaborazione e l’ispirazione di numerosi colleghi, a Padova e in tutto il mondo. Considero questo premio un apprezzamento non solo per il mio lavoro, ma anche per i contributi della comunità internazionale CLEF (Conference and Labs of the Evaluation)». Per approfondire, qui il link al sito del premio.

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“IA per la didattica. Didattica per l’IA”: il recap dell’evento

Lunedì 20 gennaio dalle 14:30, presso l’Aula Magna Lepschy del Dipartimento Ingegneria dell’Informazione (DEI), si è tenuto l’evento “IA per la didattica. Didattica per l’AI”, finanziato dalla UE (NextGenerationEU), con il supporto del Ministero dell’Università e della Ricerca, Italia Domani – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e iNEST – Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem. L’uso dell’Intelligenza artificiale nella didattica è una tematica importante ed estremamente attuale. Oltre a essere un argomento molto complesso per opportunità e rischi, l’IA pone davanti a sfide etiche, che non si possono demandare solamente a psicologi, sociologi, filosofi della scienza o ad altri specialisti. Pertanto, è fondamentale investire nella formazione dei docenti, modificando le metodologie didattiche in funzione di questa nuova disciplina.In questo evento si è parlato di sperimentazione dell’IA nelle scuole italiane, di buone pratiche per una lA consapevole nella didattica, di come insegnare l’etica dell’IA e di questioni di genere e insegnamento dell’intelligenza artificiale. Hanno partecipato, come relatori: Vincenzo Vespri, professore di Matematica all’Università di Firenze e Consigliere del Ministro dell’Istruzione in qualità di esperto delle attività di sviluppo, potenziamento e innovazione delle metodologie didattiche nell’ambito delle materie STEAM (Science Technology Engineering Art Mathematics), Carlo Mariconda, professore ordinario di Matematica presso di Dipartimento di Matematica dell’Università di Padova, Guglielmo Tamburrini, professore ordinario di Filosofia della Scienza e della Tecnologia presso il DIETI, Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Tecnologie dell’Informazione dell’Università di Napoli Federico II, Silvana Badaloni, già professoressa associata di Intelligenza Artificiale e attualmente studiosa senior presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova, Antonio Rodà, professore associato di Sistemi di elaborazione delle informazioni presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova. Moderatore dell’evento, Sergio Canazza, professore associato di Informatica presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova.

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[ING.Tonic] Wrap UP – Il riepilogo 2024

Il prossimo 17 dicembre arriva l’ultimo appuntamento dell’anno con l’iniziativa [ING.tonic]: l’aperitivo scientifico del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università degli Studi di Padova. Con [ING.tonic] il Dipartimento è voluto uscire dalla sua “comfort zone” fatta di cattedre ed aule per entrare nei locali pubblici della città. I quattro apertivi con la ricerca del DEI hanno avvicinato la cittadinanza su tematiche come Intelligenza Artificiale, neurorobotica, transistor ed elettronica e metaverso. Il 17 dicembre riassumeremo insieme queste tematiche in un appuntamento finale che si svolgerà presso il Palazzo della Salute srl, in via S.Francesco 90, a Padova. INGRESSO GRATUITO CON PRENOTAZIONE   I TALK: Eravamo 4 robot al bar… che volevano cambiare il mondoSe le formiche si mettono d’accordo, possono spostare un elefante (Proverbio del Burkina Faso). Cosa succede se a mettersi d’accordo sono i robot? Azioni coordinate e comportamenti collettivi in grado di cambiare il mondo.Angelo Cenedese e Giulia Michieletto Cogito ergo robot. Assaggi di neuroroboticaCos’è la neurorobotica? È possibile guidare un robot col pensiero? E i robot sono abbastanza intelligenti per capire le intenzioni dell’essere umano? Le sfide della brain-machine interface nella vita di tutti i giorni.Luca Tonin Incontri ravvicinati del 4° tipo. Appuntamento nel Metaverso Una caccia al tesoro e un gioco di costruzioni nel Metaverso: capire le sfide con cui le nuove tecnologie immersive rivoluzioneranno le interazioni umane e le comunicazioni in un futuro non così lontano!Federica Battisti Le dodici fatiche dell’elettrone. Dal gatto di Schrödinger all’intelligenza artificiale La gloriosa storia dell’elettrone (dal muovere i treni ai sistemi di intelligenza artificiale), la trasformazione sociale che ha prodotto, il cambiamento del mondo ad opera della fisica quantistica e impatto sociale ed economico delle nuove tecnologie.Matteo Meneghini Scopri di più e prenota il tuo posto Info: SEDE: Palazzo della Ragione, Via San Francesco 90 – Padova ORARIO: 18:30 EVENTO GRATUITO SU PRENOTAZIONE(link di prenotazione)

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Sostenibilità Intelligente

Sfide e prospettive per le tecnologie green del futuro Il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione invita la cittadinanza e le associazioni ad approfondire il tema della Sostenibilità Intelligente, un approccio innovativo alla sostenibilità che integra tecnologie avanzate, dati e soluzioni intelligenti per affrontare il cambiamento climatico, la produzione di energia e la tutela dell’ambiente. L’evento, dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DEI) dell’Università di Padova,  si terrà presso il Palazzo della Salute, in via San Francesco 90, venerdì 29 novembre 2024 dalle 16:00. Interverranno gli esperti del mondo accademico e dell’industria, illustrando le sfide e le opportunità per le tecnologie green del futuro. Ma la Sostenibilità Intelligente non si limita a considerare solamente la tecnologia: include anche un modo critico e creativo di affrontare i problemi, valorizzando la collaborazione tra persone, aziende e istituzioni per sviluppare soluzioni condivise e vantaggiose per la collettività. Per questo all’evento saranno presenti anche interventi del Comune di Padova, delle associazioni studentesche e del nostro territorio. Durante la tavola rotonda, i partecipanti dialogheranno sui cambiamenti climatici e il ruolo dell’intelligenza (umana e tecnologica) per un futuro sostenibile, raccontandoci storie di buone pratiche e condividendo riflessioni sulla sostenibilità, una tematica fondamentale per il futuro del nostro pianeta. Un aperitivo di networking con tutti i presenti concluderà l’evento. Il programma completo e maggiori informazioni sull’evento sono disponibili a questo link. Scopri di più e prenota il tuo posto Info: SEDE: Palazzo della Ragione, Via San Francesco 90 – Padova ORARIO: 16:00 EVENTO GRATUITO SU PRENOTAZIONE(link di prenotazione)

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AI@DEI Biomedics and Health

Si terrà il prossimo 21 novembre, dalle 15:30 alle 18:30, nella nostra Aula Magna, l’evento “AI@DEI Biomedics and Health”, rivolto alle aziende del settore biomedicale. L’obiettivo è condividere e valorizzare le attività del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione in ambito biomedicale di tutti i settori disciplinari, per esplorare nuove opportunità di collaborazione con le aziende del settore. L’Italia è il terzo produttore di dispositivi medici in Europa, con un mercato valutato in 18,3 miliardi di euro e oltre 117 mila persone occupate. Si tratta di un tessuto industriale eterogeneo ma altamente innovativo e specializzato. In particolare, in Veneto sono attive circa 450 aziende biomedicali, che rappresentano approssimativamente il 10% del totale delle aziende del settore presenti in Italia (fonte: Confindustria Dispositivi Medici– 2024). A queste aziende si rivolge l’evento di Terza Missione AI@DEI Biomedics and Health: un’opportunità d’incontro con l’università per favorire nuove sinergie e collaborazioni innovative. Si parlerà di AI all’avanguardia in health informatics, data analytics, e sistemi di intelligenza artificiale spiegabile (XAI) in applicazioni biomedicali, ma sarà possibile anche conversare con docenti, ricercatori e laureati di Ingegneria dell’Informazione durante l’aperitivo di networking. Il programma completo e maggiori informazioni sull’evento sono disponibili al seguente link.   Scopri di più e prenota il tuo posto

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AI@DEI for Industry

Si terrà il prossimo 20 novembre, dalle 14:30 alle 18:30, nella nostra Aula Magna, “AI@DEI for Industry“, organizzato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DEI) dell’Università di Padova e rivolto alle aziende del settore industriale.L’obiettivo è di esplorare le più recenti innovazioni in Intelligenza Artificiale applicata all’industria e avviare collaborazioni con il nostro dipartimento. Con AI@DEI, il Dipartimento vuole creare un’opportunità di incontro fra accademia e tessuto industriale locale, anche nell’ottica di creazione di sinergie e collaborazioni innovative: sarà infatti possibile incontrare i laureati in Ingegneria dell’Informazione e scoprire le possibilità di finanziamenti nazionali e internazionali. Il Veneto è una delle regioni italiane economicamente più sviluppate, con un’importante concentrazione di imprese industriali ad alto contenuto tecnologico. Secondo gli ultimi dati del 2024, sono circa 82 mila le imprese industriali attive nella nostra regione in vari settori, come l’industria manifatturiera, i macchinari e la produzione alimentare. L’evento si aprirà con i saluti istituzionali e proseguirà con una serie di interventi da parte di esperti su tematiche di AI all’avanguardia, come Generative AI, data analytics, e sistemi di intelligenza artificiale spiegabile (XAI) per il monitoraggio industriale. Il programma completo e maggiori informazioni sull’evento sono disponibili al seguente link.   Scopri di più e prenota il tuo posto

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