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DEI3: E se… lo facesse qualcuno al posto mio?

Siamo ormai abituati a farci aiutare dal navigatore mentre guidiamo e dai sensori dell’auto quando parcheggiamo, ad aver un cellulare in tasca che ci geolocalizza, a fare la spesa con lo scontrino che si aggiorna da solo a mano a mano che avviciniamo un prodotto allo scanner di cui ci hanno dotato all’ingresso, a chiedere al computer che tempo fa… non è fantascienza: è la nostra vita. Quello che qualche anno fa sembrava il frutto della mente di uno sceneggiatore oggi non è solo realtà: è una realtà che si aggiorna così velocemente che non riusciamo a starci dietro. Viene in mente il film Her di Spike Jones con Joaquin Phoenix del 2013, in cui un uomo si innamora della voce del suo computer, un prototipo di intelligenza artificiale, che all’epoca ci sembrava una bella pensata romantica… e adesso, che conosciamo la potenza dell’AI, ci sembrerebbe una trama piuttosto scontata. Quello che va messo a fuoco è quanto pervasivo, duttile, capace di adattamento è il processo per cui molte delle nostre attività sono assistite da “sostituti umani”. E indovinate chi la fa da padrone nella loro ideazione, progettazione, affinamento? L’ingegneria dell’informazione. Ovviamente. Fatevi un viaggio attraverso le sue possibilità (studiate al DEI)! I contenuti Pettinare la sfera Come il robot ti aiuta sul lavoro? Il mondo visto da un robot Volare e registrare: i droni Guidare per finta? Cosa posso fare con il Wi-Fi? A parte connettermi a Internet! Vedere con le onde radio Il cuore nell’orologio: wear a bit Lo sapevi che è in corso la quarta rivoluzione industriale? E se a guidare fosse l’auto?

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DEI3: Quando l’Ingegneria… contribuisce alla salute

La medicina e la scienza dell’ambiente sono materie che per ovvie ragioni condizionano la nostra vita in modo pervasivo: la salute prima di tutto, lo affermerebbe anche Maslow con la sua piramide dei bisogni. L’evoluzione di queste scienze, basate spesso sulla gestione di moli importanti di dati, può essere quindi agevolata e garantita dall’applicazione delle tecniche dell’ingegneria dell’informazione. L’ingegneria è infatti abituata alla schematizzazione del reale, attraverso la sua traduzione in modello, che non significa semplificare la complessità, e quindi impoverire la conoscenza, ma anzi la possibilità di gestire in modo informato e controllato i diversi aspetti di un fenomeno. L’ingegnere può così, per esempio, entrare nel merito del funzionamento del cervello, modellare i movimenti del corpo, addirittura tradurre la risposta di un elettroencefalogramma nella possibilità di guidare un mezzo, ma anche comprendere i fenomeni ambientali valutando i comportamenti degli elementi naturali e tradurli a proprio vantaggio. Tutto questo dovendo gestire opportunamente i dati, che, come sappiamo, sono il nuovo oro della contemporaneità. Ancora una volta una visione “olistica”, ossia integrata, della conoscenza e della sua trasformazione si dimostra arma vincente nell’approccio al progresso. Come “legge” il cervello l’ingegnere? Il computer può comunicare le emozioni? Misurare il tuo cammino ti migliora la vita Il salto: com’è fatto? Comandare un robot con il pensiero Perché lasciar usare i tuoi dati per orientare gli acquisti e non per preservare la salute pubblica? Come possiamo migliorare la raccolta dati negli studi clinici? Le cellule comunicano: l’informatica le ascolta I batteri sono ovunque: che fortuna! Quanto ci ammala l’inquinamento? Il cellulare inquina! I sassi camminano? La fibra ottica sotto il mare per ascoltare i terremoti Come si comunica sott’acqua? Anche i computer fanno le immersioni?

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DEI3: Quando l’ingegneria è… Arte e Storia

Se si dovesse mettere un hashtag ai contenuti della ricerca ingegneristica, e in modo particolare dell’ingegneria dell’informazione, non si penserebbe come prima cosa ad #arte, #cultura, #storia e simili… e si sbaglierebbe di grosso. La cultura ingegneristica, infatti, affonda le sue radici nella Storia con la S maiuscola e l’oggetto dello studio dell’ingegneria dell’informazione trova applicazioni innovative, e fondamentali, anche in ambito umanistico, artistico, musicale ecc. Lo sapevate, per esempio, che Calvino, nella sua lezione americana sulla leggerezza, citava i bit ed era enormemente affascinato dalla loro “inconsistenza”? Scriveva: “Le macchine di ferro ci sono sempre, ma obbediscono ai bits senza peso”. Oppure: vi siete mai domandati in che modo la tecnologia possa influenzare la politica e gli eventi storici? Come l’intelligenza artificiale possa contribuire alla salvaguardia del patrimonio artistico, culturale, musicale? O addirittura, come ben sappiamo, generare arte, letteratura e altro? “La Natura non fa salti” scriveva Galileo, e in questo senso anche la produzione intellettuale in ambito scientifico-tecnologico è fortemente interconnessa con i fatti della Storia e della cultura e a sua volta li influenza. Ecco la playlist di contenuti: Dalla Leggerezza di Calvino Il transistor ci ha cambiato la vita Sulla luna con il microchip Dall’intuizione di un trend al boom dell’elettronica Piccolo è bello: la legge di Moore L’automazione industriale negli ultimi 30 anni Dalla medicina dell’Ottocento alle neuroimmagini Quanto è lungo un metro? Unità di lunghezza nella Storia Cosa sono gli standard musicali? Storia della registrazione sonora Da quando si registra la voce? Il restauro delle installazioni artistiche analogiche Intelligenza artificiale generativa: quando il computer diventa un artista Intelligenza artificiale: cos’è e da dove viene

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