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Gary Stager: il Futuro si scrive in codice: il recap dell’evento 

Il 5 maggi, presso lo SMACT Competence Center, il nostro dipartimento ha ospitato circa settanta tra docenti e dirigenti scolastici provenienti da tutto il Veneto e da diverse regioni italiane che, insieme a una quindicina di persone collegate online, hanno partecipato all’incontro con Gary Stager, esperto internazionale nel campo della formazione e figura di spicco del Costruzionismo, l’approccio pedagogico ideato da Seymour Papert del MIT. Questo evento formativo è stato organizzato dal prof. Emanuele Menegatti, nell’ambito delle iniziative di Terza Missione del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DEI), con il patrocinio dell’Università di Padova. L’incontro si è rivelato un’occasione preziosa per la condivisione di idee e riflessioni, permettendo ai partecipanti di riscoprire l’attualità del pensiero di Seymour Papert e di esaminare come le tecnologie possano trasformarsi in strumenti efficaci per un apprendimento autentico e creativo. Il fulcro del pomeriggio è stato un messaggio incisivo: contrariamente all’istruzionismo, basato su una trasmissione passiva di nozioni, il costruzionismo promuove un apprendimento attivo che va oltre il semplice “fare per capire”, incoraggiando a “inventare per imparare”. Questo approccio pedagogico pone gli studenti al centro del processo educativo, considerandoli costruttori attivi del proprio sapere, capaci di esplorare, creare e concretizzare le proprie idee. A seguire il seminario, un workshop pratico ha coinvolto una quarantina di docenti in un’esperienza diretta. Attraverso la fusione di coding e creatività, il laboratorio ha offerto spunti immediatamente applicabili nella pratica didattica quotidiana. L’iniziativa ha rappresentato anche un’importante opportunità per consolidare il dialogo tra scuola e università, in linea con gli obiettivi della Terza Missione: diffondere la ricerca al di fuori dell’ambito accademico, condividere competenze e costruire legami significativi con il territorio e la comunità educativa, al fine di sviluppare una visione condivisa di una scuola orientata al futuro. Stager_050525_-47 Stager_050525_-64 Stager_050525_-67 Stager_050525_-44 Stager_050525_-29 Stager_050525_-16 Stager_050525_-63 Stager_050525_-71 Stager_050525_-73

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Il contributo del DEI al progetto “Modelli. Il sapere in 3 dimensioni”

Il progetto di Terza Missione “Modelli. Il sapere in 3 dimensioni”, che vede come capofila il Dipartimento di Fisica e Astronomia (DFA) e che, a partire dal 7 maggio ospita al Museo Giovanni Poleni una mostra dedicata proprio al tema del modelli fisici e virtuali nella scienza, si arricchisce del contributo del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DEI). Oltre a partecipare ai seminari organizzati dal Dipartimento di Ingegneria Industriale (DII), il DEI offre un apporto originale allo spettacolo teatrale “Caravanserraglio” ideato sempre all’interno del DFA ma che viene arricchito di un lato tecnico-ingegneristico. Questo spettacolo è frutto di un gruppo di lavoro composto da dottorandi e membri della comunità locale di diverse provenienze geografiche e culturali, ed è nato all’interno del progetto di Terza Missione 2022 “Scienza dal mondo islamico all’Europa di oggi” del Dipartimento di Fisica e Astronomia. Protagonista dello spettacolo è l’Astrolabio, modello dell’universo tolemaico e simbolo dello scambio culturale attraverso i secoli che, grazie alle nuove tecnologie di produzione del suono, diventa uno strumento narrativo e musicale innovativo, una vera e propria opera d’arte autonoma, in grado di generare suoni.  Il CSC ha quindi dotato di sensori una copia dell’astrolabio in modo da consentire un dialogo performativo e un’interazione con gli attori. Ad aprire ogni rappresentazione, ci sarà il preludio “Modelli del suono: il ‘nuovo’ musicista”, curato da Sergio Canazza (professore associato di Informatica del DEI) e dal team del Centro di Sonologia Computazionale (CSC). Questa performance offrirà una riflessione sull’evoluzione della figura del musicista nell’era dell’intelligenza artificiale. Portato in scena dalla compagnia TAM teatromusica, lo spettacolo sarà rappresentato in diversi luoghi di Padova, con un’attenzione particolare ai quartieri caratterizzati dalla pluralità culturale, etnica e religiosa. La prima dello spettacolo si terrà al Teatro San Carlo, quartiere Arcella (via Pietro Giovanni Guarneri 22, Padova), il 17 ottobre 2025 alle ore 21:00.     Per maggiori informazioni sul progetto: https://www.dfa.unipd.it/terza-missione/modelli/ Per prenotazioni spettacolo (prossima apertura): https://www.eventbrite.it/o/progetto-modelli-109283016471     Il CSC al lavoro per la produzione dello spettacolo “Caravanserraglio”: Modelli – study Modelli – test   Finanziato dal bando dell’Università di Padova che incentiva progetti per lo sviluppo di attività di Terza Missione e Scienza Aperta, il progetto “Modelli” è stato proposto dal Dipartimento di Fisica e Astronomia, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale, il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, e il Centro di Ateneo per i Musei, con il sostegno di numerosi partner esterni.  

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A Padova si è concluso con successo il Workshop PXRNMS 2025

Dal 9 all’11 aprile 2025, Padova è stata il palcoscenico di un importante incontro internazionale patrocinato dall’Università di Padova e organizzato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DEI), in collaborazione con il Dipartimento di Fisica e Astronomia “Galileo Galilei” (DFA): il Physics of X-Ray and Neutron Multilayer Structures – PXRNMS 2025. Questo workshop, dedicato alle tecnologie delle strutture multistrato per la fisica con raggi X e neutroni, ha visto riunirsi esperti da tutto il mondo. Fondata nel 1992 negli stati Uniti, la conferenza è ospitata ogni due anni da importanti istituzioni di ricerca nel settore. L’evento ha seguito l’edizione precedente, che si era svolta in Giappone nel 2023. Il workshop ha ospitato quaranta interventi scientifici, tra cui quello del plenary speaker Peter Böni (Technical University di Monaco di Baviera) e quelli degli invited speaker Matteo Altissimo (Sincrotrone Trieste), Patrice Bras (European Synchrotron Radiation Facility), Danielle Gurgew (Universities Space Research Association – Science and Technology Institute), Yves Ménesguen (CEA Saclay) e Dmitriy Voronov (Advanced Light Source – Lawrence Berkeley National Laboratory). Ad aprire i lavori con i saluti istituzionali è stato il Prorettore alla Ricerca, prof. Fabio Zwirner. Gli interventi hanno preso in esame la fisica dei film ottici multistrato su scala nanometrica, ottimizzati per varie applicazioni nei domini dell’estremo ultravioletto (EUV) e dei raggi X, e per l’ottica dei neutroni. «Tra le principali applicazioni, – spiega Maria Guglielmina Pelizzo, professore associato di Fisica Sperimentale della Materia e Applicazioni e Chair della conferenza – ci sono la fisica dei neutroni per lo studio dei materiali quantistici, come i superconduttori, e i materiali magnetici complessi, la fotolitografia EUV per la produzione di circuiti integrati, e le osservazioni astronomiche dallo spazio nell’estremo ultravioletto e nei raggi X, utili per monitorare l’attività solare e le tempeste geomagnetiche, per l’osservazione di plasmi caldi, supernovae e galassie». Il workshop ha richiamato più di ottanta scienziati di università ed enti di ricerca di tredici paesi e aziende esperte del settore; in particolare, hanno supportato l’evento gli Istituti di Fotonica e Nanotecnologie e di Officina dei Materiali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IFN e CNR-IOM), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e le aziende Zeiss, optiXfab e Rigaku. PXRNMS2025_SB_01_-19 PXRNMS2025_SB_01_-24 PXRNMS2025_SB_01_-33 PXRNMS_2025_SB_02-119 PXRNMS_2025_SB_02-016 PXRNMS_2025_SB_02-001 IMG_3486 IMG_2596 PGH50022 PGH59895 Load More End of Content.

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5/05/25 Gary Stager – Il Futuro si scrive in codice

Gary Stager, professore, giornalista, formatore, sviluppatore di software, editore e amministratore scolastico, è uno dei maggiori esponenti del Costruzionismo, la corrente pedagogica fondata da Seymour Papert del MIT. Coautore del best-seller “Invent To Learn – Making, Tinkering, and Engineering in the Classroom”, tradotto nel 2021 da INDIRE con il titolo “Inventando s’impara”. Il libro approfondisce la possibile interazione tra la didattica attiva e la cultura dei maker. Il modello di apprendimento proposto da Stager è basato sul fare, con la convinzione che il fare aiuta gli studenti a sviluppare competenze logico-matematiche, scientifiche e soft skills: imparano a progettare e pianificare le azioni per il raggiungimento di un obiettivo, collaborano tra di loro e, se ciò che hanno ideato non funziona, l’errore si fa occasione per progredire e migliorare, in un ciclo continuo (Think-Make-Improve). Il prossimo 5 maggio, alle 15:00 presso gli spazi dello SMACT, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Padova, avremo il grande piacere di ospitare Gary Stager per l’incontro di Terza Missione “Il futuro si scrive in codice” rivolto alla cittadinanza e soprattutto ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado, e per i docenti universitari dell’area dell’informazione. L’incontro sarà strutturato in una parte seminariale e una laboratoriale, in modo da offrire spunti teorici e operativi per l’integrazione delle tecnologie nella didattica. Il form di iscrizione è disponibile al link: https://forms.gle/qzryZ8gDSaAJc8Y38 Streaming online disponibile qui  

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“Ad Astra: Navigazione con mega-costellazioni di satelliti LEO”: il recap dell’evento

Un’aula gremita di studenti quella del DEI/G per l’ospite d’eccezione – il prof. Zak Kassas – che lo scorso 26 marzo dalle 12:30 ha tenuto una “Distinguished Lecture” sugli esperimenti di navigazione in assenza di GNSS (Global Navigation Satellite System, acronimo di sistema satellitare globale di navigazione) e l’utilizzo del segnale proveniente da satelliti commerciali a banda larga in orbita terrestre bassa (acronimo: LEO).  Per chi non conoscesse il lavoro accademico del prof. Kassas (o non avesse letto la sua biografia che riportiamo alla fine di questo articolo), basti dire che quest’anno ha ricevuto dall’ex Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il Presidential Early Career Award for Scientists and Engineers (PECASE), il più alto riconoscimento conferito dal governo degli Stati Uniti a scienziati e ingegneri che si sono distinti all’inizio della loro carriera. Il tema dei satelliti LEO è di grande attualità. Questi satelliti – stiamo parlando di decine di migliaia di satelliti in orbita per la fine del decennio – non stanno solamente rivoluzionando il mondo delle telecomunicazioni, ma lo stanno trasformando. Quali sono le sfide tecnologiche associate all’utilizzo di questi satelliti? Come possono essere utilizzati per il posizionamento, la navigazione e la temporizzazione (PNT) nel caso in cui i segnali del sistema satellitare di navigazione globale (GNSS) diventino non disponibili o non affidabili, per interferenze di vario tipo, naturali o malevole? Il prof. Kassas ha spiegato gli approcci sperimentali e pratici più all’avanguardia a livello mondiale, fornendo indicazioni sulla direzione della ricerca futura e sulle sfide ingegneristiche da risolvere per implementare la tecnologia satellitare, catturando l’attenzione di tutti i numerosi presenti. Un bel successo, dunque, l’aver ospitato nella nostra università il prof. Kassas, grazie, in particolare, al prof. Nicola Laurenti e grazie all’IEEE Aerospace and Electronic Systems, che ha patrocinato l’evento. Biografia Il Prof. Zak Kassas, classe 1978, è titolare della cattedra di “Intelligent Transportation Systems” presso il TRC (Transportation Research Center) e professore presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Informatica dell’Università Statale dell’Ohio (OSU). È direttore del Laboratorio Autonomous Systems Perception, Intelligence, and Navigation (ASPIN). È anche direttore di CARMEN (Center for Automated Vehicle Research with Multimodal AssurEd Navigation) del Centro del Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti, focalizzato sulla resilienza della navigazione e sulla sicurezza dei sistemi di trasporto altamente automatizzati.Ha ricevuto dal Presidente Biden nel 2025 il Presidential Early Career Award for Scientists and Engineers (PECASE). È un Fellow dell’IEEE, un Fellow dell’Institute of Navigation (ION) e un Distinguished Lecturer dell’IEEE Aerospace & Electronic Systems Society e dell’IEEE Intelligent Transportation Systems Society. Nel 2024 è stato nominato da ScholarGPS come il miglior studioso al mondo nel campo della navigazione. È autore di oltre 200 articoli di riviste e conferenze sottoposti a revisione paritaria, 12 articoli di riviste, 3 capitoli di libri e 24 brevetti statunitensi. I suoi premi includono il National Science Foundation (NSF) CAREER award, l’Office of Naval Research (ONR) Young Investigator Program (YIP) award, l’Air Force Office of Scientific Research (AFOSR) YIP award, l’IEEE Walter Fried Award, l’ION Samuel Burka Award, l’ION Col. Thomas Thurlow Award e l’IEEE Harry Rowe Mimno Award. I suoi studenti hanno vinto diversi premi, tra cui tre Best Ph.D. Dissertation award (da IEEE, ION, OSU); due US DOT Graduate Student of the Year award e oltre 35 premi per i migliori paper, student paper e paper presentation award.Dopo l’esperienza all’Università della California, Riverside, è stato professore associato presso l’Università della California, Irvine; in seguito, è stato promosso professore ordinario e dal 2022 lavora all’Università Statale dell’Ohio (OSU). Dal 2014, la sua ricerca ha ottenuto più di 27 milioni di dollari in finanziamenti federali (ONR, NSF, AFOSR, DOT, NASA, NIST, Sandia National Laboratories, Aerospace Corporation, tra gli altri) ed è stata presentata in decine di organi di stampa nazionali e internazionali (Science, BBC, Forbes, IEEE, ACM, Ars Technica, MIT Technology Review… finendo più volte anche in copertina). Ha tenuto oltre 120 presentazioni su invito e ha lavorato come esperto in materia per DOD, GAO, DOT e NSF.

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Premio Alumni Awards Elvira Poli a quattro Alumnae ingegnere

Il 10 marzo dalle ore 16:30, presso l’Aula Magna di Ingegneria, si è svolto l’evento “Parità di Genere nell’ingegneria: ieri, oggi e domani”, promosso dall’Università di Padova, dalla sua Associazione Alumni e dalla Scuola di Ingegneria. L’occasione, nell’ambito dell’iniziativa “8 marzo diffuso”, è stata la consegna dell’Alumni Awards – Premio Elvira Poli, in onore della prima donna laureata in Ingegneria dell’Ateneo. Questo riconoscimento è stato istituito dall’Associazione Alumni nell’ambito degli Alumni Awards per premiare le migliori laureate in ingegneria dell’Università di Padova dell’anno, distintesi per l’impegno verso il tema della parità di genere durante la loro carriera accademica e lavorativa. Hanno ricevuto il premio quattro ex studentesse: Laura Bettiol, Laureata Magistrale in Ingegneria Aerospaziale; Elisa Castagna, Laureata Magistrale a Ciclo Unico in Ingegneria Edile-Architettura; Stefania Guerra, Laurea Magistrale in Bioingegneria e Adelaide Raia, Laureata Magistrale in Ingegneria Gestionale. Il professor Andrea Gerosa, presidente della Scuola di Ingegneria, introducendo la premiazione, ha sottolineato l’importanza di eventi come questo, che evidenziano storie di successo di donne laureate in ingegneria per fornire esempi positivi alle ragazze che ancora sono condizionate dagli stereotipi di genere. Favorire l’inclusione delle donne nello studio dell’ingegneria è necessario per una maggiore apertura alla diversità di approcci, ai punti di vista e alla sensibilità, per evolversi e affrontare le sfide di un futuro che richiede la competenza di tutti. «In Italia solamente il 18% degli Ingegneri è donna e la percentuale di donne laureate in ingegneria rispetto al totale delle laureate è del 19,1%”, posizionando il nostro Paese al penultimo posto in Europa: questo è il dato più drammatico che dobbiamo combattere». –  ha continuato Gianni dal Pozzo, presidente dell’Associazione Alumni. L’intervento della professoressa Francesca Maria Susin, coordinatrice della Commissione per le pari opportunità e la parità di genere della Scuola di ingegneria dell’Università di Padova, ha sottolineato diversi aspetti sulla disparità di genere, a partire dai dati raccolti sulla comunità studentesca universitaria. Nonostante l’incremento di studentesse nei corsi di laurea in ingegneria, i dati in percentuale mostrano che la presenza maschile rimane nettamente predominante. Tuttavia, vi è una maggiore consapevolezza sull’importanza della presenza della componente femminile per ridefinire i confini di una professione ingegneristica inclusiva e paritaria, per accelerare il progresso, non solo tecnologico, ma anche umano. A conclusione dell’evento, le quattro Alumnae premiate hanno raccontato la loro esperienza professionale. Tutte sono state felicissime non solo per il riconoscimento ottenuto, ma per aver partecipato a questa iniziativa di sensibilizzazione sulla professione di ingegnera, per favorire l’inclusione delle donne nelle Università di Ingegneria e nelle professioni ingegneristiche. foto gi gruppo gruppo 2 sala speakers S.Guerra sala 2

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Presente e futuro delle tecnologie solari a Bressanone 

Il 13 febbraio scorso, presso la sede dell’Università di Padova a Bressanone (BZ), si è tenuta la conferenza “Presente e futuro delle Tecnologie solari”, rivolta a professionisti, ricercatori e studenti. Attraverso i contributi di relatori dell’Università di Padova, dell’Università di Palermo, dell’Enea, del CNR, dell’Eurac Research e dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), i partecipanti hanno potuto approfondire gli aspetti tecnici relativi alle tecnologie all’avanguardia del fotovoltaico e del solare termico. Inoltre, l’evento ha offerto un momento di dialogo e di networking per discutere le potenzialità delle energie rinnovabili per la transizione energetica del nostro Paese. «Un’occasione unica per esplorare le nuove frontiere del solare, settore cardine della transizione verso un’economia sostenibile – ha riferito Matteo Meneghini, professore ordinario di Elettronica presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DEI) dell’Università di Padova, organizzatore dell’evento -. Con la crescente necessità di soluzioni energetiche pulite, i temi trattati sono rilevanti sia per gli addetti ai lavori sia per il pubblico generale, interessato a comprendere l’evoluzione delle tecnologie alimentate da energie rinnovabili». La conferenza, organizzata nel contesto del progetto PNRR NEST, ha avuto luogo durante la International Winter School “Materials and technologies for solar energy: photovoltaics and thermal solar” tenutasi dal 10 al 14 febbraio a Bressanone, nel corso della quale studenti e ricercatori, selezionati dal comitato scientifico, hanno presentato la propria attività di ricerca. Tra questi, Irene Motta del Dipartimento di Scienze Chimiche (DiSC) dell’Università di Padova, ha ricevuto il premio Best Presentation Award.     Approfondimenti: Programma dell’evento Fondazione NEST IMG_5109 IMG_3532 IMG_5043 IMG_4120 IMG_3680 IMG_3787 IMG_4584 IMG_3499

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[ING.Tonic] – Conclusa con successo la rassegna degli aperitivi scientifici 2024

Dopo i primi 4 incontri “fuori sede” della rassegna [ING.Tonic], organizzata dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, è stato creato un momento riepilogativo nella sala conferenze del Musme per riassumerli tutti, 4 in 1! E così, il 17 dicembre alle ore 18:30, presso il Palazzo della Salute in via San Francesco 90 a Padova, si è svolto l’appuntamento conclusivo, che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone.Sono stati riassunti gli argomenti dei quattro appuntamenti del 2024: metaverso, intelligenza artificiale, robotica… e alla fine, non è mancato l’aperitivo (eccellente, a sentire i commenti dei partecipanti). Ma vediamo un po’ più nel dettaglio la rassegna.I quattro appuntamenti [ING.Tonic] si sono tenuti in diversi locali di Padova, sorseggiando un aperitivo offerto nel bicchiere realizzato per l’occasione (per chi si era iscritto online) e chiacchierando in compagnia di docenti e ricercatori del DEI su argomenti scientifici di attualità: intelligenza artificiale, robotica, metaverso, elettrone e tecnologie del futuro. Gli incontri “fuori sede” sono iniziati il 30 maggio, all’Aperture Cocktail Bar, con la chiacchierata scientifica “Eravamo 4 robot al bar… che volevano cambiare il mondo”, con Angelo Cenedese e Giulia Michieletto.Per introdurre l’argomento, ci è venuto in aiuto un proverbio del Burkina Faso: “se le formiche si mettono d’accordo, possono spostare un elefante”. E dunque, che cosa succede se a mettersi d’accordo sono i robot? Abbiamo così appreso che le azioni coordinate e i comportamenti collettivi dei robot sono in grado di cambiare il mondo. Il 6 giugno ci siamo ritrovati al Campo dei Girasoli, un luogo decisamente estivo, immerso nel verde, per ascoltare Luca Tonin e Francesco Bettella.Durante l’incontro “Cogito ergo robot. Assaggi di neurorobotica”, siamo rimasti affascinati dallo scoprire che è possibile guidare un robot col pensiero e che la brain-machine interface è una realtà che migliorerà la vita di molte persone. Il 10 ottobre eravamo all’Aperture Cocktail Bar, in compagnia di Federica Battisti e Sara Baldoni per il talk “Incontri ravvicinati del 4° tipo. Appuntamento nel Metaverso”.Di fronte alla simulazione di una caccia al tesoro e un gioco di costruzioni, ci siamo meravigliati della tecnologia del Metaverso, che estende la realtà fisica nella realtà virtuale. E siamo solamente all’inizio: le nuove tecnologie immersive rivoluzioneranno le interazioni umane e le comunicazioni nel prossimo futuro! Il 30 ottobre, abbiamo chiuso la rassegna all’Amsterdam – Eat Drink & Show, un locale molto ampio e incredibilmente pieno di partecipanti, per assistere al talk di Matteo Meneghini e Gaudenzio Meneghesso, su “Le 12 fatiche dell’elettrone: dal gatto di Schrödinger all’AI”.Abbiamo percorso la gloriosa storia dell’elettrone (che fa muovere i treni ed è alla base dei sistemi di intelligenza artificiale), la trasformazione sociale che ha prodotto, il cambiamento del mondo ad opera della fisica quantistica e l’impatto sociale ed economico a livello mondiale delle nuove tecnologie.Argomenti complessi, spiegati in modo accattivante e divertente in un ambiente informale e rilassato, che hanno acceso la curiosità e l’entusiasmo dei presenti. Le risposte degli esperti alle domande del pubblico hanno sicuramente permesso a studenti, curiosi e avventori dei vari bar, di saperne di più su intelligenza artificiale, robotica, metaverso e tecnologie del futuro, per scoprire che, in fondo, l’ingegneria non è poi così lontana dalla nostra vita di tutti i giorni.

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“IA per la didattica. Didattica per l’IA”: il recap dell’evento

Lunedì 20 gennaio dalle 14:30, presso l’Aula Magna Lepschy del Dipartimento Ingegneria dell’Informazione (DEI), si è tenuto l’evento “IA per la didattica. Didattica per l’AI”, finanziato dalla UE (NextGenerationEU), con il supporto del Ministero dell’Università e della Ricerca, Italia Domani – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e iNEST – Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem. L’uso dell’Intelligenza artificiale nella didattica è una tematica importante ed estremamente attuale. Oltre a essere un argomento molto complesso per opportunità e rischi, l’IA pone davanti a sfide etiche, che non si possono demandare solamente a psicologi, sociologi, filosofi della scienza o ad altri specialisti. Pertanto, è fondamentale investire nella formazione dei docenti, modificando le metodologie didattiche in funzione di questa nuova disciplina.In questo evento si è parlato di sperimentazione dell’IA nelle scuole italiane, di buone pratiche per una lA consapevole nella didattica, di come insegnare l’etica dell’IA e di questioni di genere e insegnamento dell’intelligenza artificiale. Hanno partecipato, come relatori: Vincenzo Vespri, professore di Matematica all’Università di Firenze e Consigliere del Ministro dell’Istruzione in qualità di esperto delle attività di sviluppo, potenziamento e innovazione delle metodologie didattiche nell’ambito delle materie STEAM (Science Technology Engineering Art Mathematics), Carlo Mariconda, professore ordinario di Matematica presso di Dipartimento di Matematica dell’Università di Padova, Guglielmo Tamburrini, professore ordinario di Filosofia della Scienza e della Tecnologia presso il DIETI, Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Tecnologie dell’Informazione dell’Università di Napoli Federico II, Silvana Badaloni, già professoressa associata di Intelligenza Artificiale e attualmente studiosa senior presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova, Antonio Rodà, professore associato di Sistemi di elaborazione delle informazioni presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova. Moderatore dell’evento, Sergio Canazza, professore associato di Informatica presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova.

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“Sostenibilità Intelligente”: il recap dell’evento

Venerdì 29 novembre, presso il Palazzo della Salute di Padova, si è svolto l’evento organizzato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione “Sostenibilità Intelligente – Sfide e prospettive per le tecnologie green del futuro”, moderato dal prof. Ruggero Carli, professore associato di Automatica presso il DEI.Un evento dal taglio divulgativo rivolto a tutta la cittadinanza, nel pieno spirito della Terza Missione dell’Università. Studenti, associazioni, istituzioni, aziende e pubblico generico hanno risposto numerosi all’invito del nostro dipartimento, riempendo quasi completamente la sala conferenze.Dopo i saluti istituzionali del prof. Angelo Cenedese, ordinario di Automatica e responsabile del progetto Terza Missione del DEI e la presentazione dell’evento da parte del prof. Ruggero Carli, è intervenuto il vicesindaco del Comune di Padova, Andrea Micalizzi, che ha sottolineato le azioni che sta compiendo la nostra città in tema di sostenibilità ambientale, soprattutto per ridurre le emissioni climalteranti.Azioni riconosciute anche a livello europeo, tanto che Padova, unica città del Veneto, è stata scelta come città pilota fra 100 città europee per arrivare alla neutralità climatica entro il 2030, secondo la missione dell’Unione Europea per le città climaticamente neutre e intelligenti all’interno del programma di ricerca e innovazione Horizon Europe per gli anni 2021-2027.Per incrementare le politiche di sviluppo sostenibile e promuovere una cultura della sostenibilità nella nostra comunità, ha concluso il vicesindaco, è pertanto fondamentale lavorare tutti insieme, municipio e altri soggetti. Il prof. Daniele Visioni, dottore di ricerca in chimica e fisica dell’atmosfera, in collegamento dagli Stati Uniti, dove insegna alla Cornell University, ha spiegato che la comunità di scienziati esperti del clima è unanime nell’affermare che le attività umane stanno giocando un ruolo rilevante nell’aumento delle temperature globali.Anche se parlando del clima stiamo comunque ragionando su una teoria scientifica, le previsioni sono sempre più robuste nel dimostrare che l’influenza umana ha riscaldato l’atmosfera, l’oceano e le terre emerse, con un’incidenza che non si era mai vista in duemila anni. In particolare, gli studi pubblicati dall’IPCC (Intergovernmental Panel On Climate Change), il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici, dimostrano che c’è una correlazione tra questa teoria e, per esempio, le osservazioni fatte dai satelliti che ci permettono di misurare le lunghezze d’onda del disequilibrio climatico. Oggi si misura anche la traccia isotopica del carbonio prodotto dai combustibili fossili che è diversa, come traccia, da quella prodotta da animali e piante.Cosa possiamo aspettarci da modelli e predizioni?Nonostante il livello di confidenza dei modelli, l’incertezza rimane, poiché la discriminante è ciò che farà la società umana. IPCC, pertanto, informa i governi, sottolineando che il futuro dipende da noi e dalle scelte che porteremo avanti. Decarbonizzare per mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico che stiamo vivendoè, dunque, estremamente necessario. Ma si sta investendo in questo senso? Manuel Gallio, laureato al DII di Padova ed esperto del mondo industriale, ha illustrato qual è il trend degli strumenti finanziari nei sistemi energetici attuali e del prossimo futuro, per poter capire quali sono gli investimenti che dovremmo aspettarci dagli Stati nel settore dell’energia. Si punterà sulle rinnovabili o dovremo ancora continuare ad utilizzare il gas, oppure il nucleare sarà una valida alternativa?Senza entrare nelle questioni politiche, essendo questo un intervento di tipo tecnico di alto profilo, abbiamo compreso cosa è realistico aspettarsi dagli investimenti finanziari.L’analisi del Dott. Gallio ci dice che un mix di tecnologie rinnovabili, come l’eolico off-shore e il solare, e tecnologie efficienti che utilizzano il gas o addirittura mini-reattori nucleari per alimentare i data center, sono la soluzione migliore per cercare di andare incontro – realisticamente in questo momento – agli obiettivi sul clima, mitigando l’aumento della temperatura e diminuendo le emissioni di CO2.Dopo questo intervento di stampo più economico-finanziario, si è passati alle attività di ricerca del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione a favore della decarbonizzazione, con il prof. Mirco Rampazzo, professore associato in Automatica del DEI.Nel suo intervento, intitolato “il ruolo dell’ICT nell’era dell’Internet dell’energia”, ha spiegato che l’Internet dell’energia è, in pratica, un sistema di sistemi, dove la possibilità di mettere insieme diverse forme di energia diventa molto ampio. Con questa complessità, l’intelligenza dentro le tecnologie che sviluppiamo può essere utile per accelerare la transizione energetica tanto auspicata: in questo senso, il ruolo dell’ICT (Information and Communication Technologies) nell’era dell’Internet dell’energia, diventa cruciale. Infine, il prof. Paolo Mattavelli, del “Centro studi di Economia e Tecnica dell’Energia Giorgio Levi Cases”, ha parlato delle iniziative del centro interdipartimentale dell’Università di Padova a favore dei ricercatori, per dare loro la possibilità di fare progetti con tematiche non presenti nel loro dipartimento, ma comunque nel campo delle fonti di energia, della loro trasformazione, distribuzione e utilizzo finale. Tra i vari progetti dei ricercatori, ne citiamo due: Smart Power-Electronic Hub e Liquefied Natural Gas as a SustainablE Alternative maritime fuel. Dopo gli interventi degli esperti del mondo accademico e dell’industria, si è tenuta una tavola rotonda con alcune associazioni del territorio, che hanno condiviso “buone pratiche” e riflessioni sulla sostenibilità.Hanno partecipato i rappresentanti di due associazioni studentesche – LEDS for Africa e Catharsis – e una associazione – Radici Future 2030 – che ogni anno propone un festival della sostenibilità a Bassano del Grappa promuovendo progetti che coinvolgono i ragazzi delle scuole superiori e aziende.Tutte queste realtà si stanno prodigando per cercare di promuovere un rafforzamento nella coscienza delle persone. È stato particolarmente interessante il racconto dei progetti attuati per la sostenibilità, con ricadute tangibili e positive nelle comunità interessate, siano esse in Africa o nel nostro territorio.Un aperitivo di networking con tutti i presenti – oltre 80 persone – ha chiuso l’evento, che, ne siamo certi, ha trasmesso un messaggio positivo: tutti insieme possiamo davvero fare qualcosa di importante e utile per contribuire alla sostenibilità del nostro pianeta e al benessere delle generazioni future.

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